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1 11 2010
Francesco Palazzo
Generalmente i riflettori vengono puntati sul pianeta sanitario quanto accadono eventi tragici. Rimane, tuttavia, nell’oscurità tutto il resto. Fatto di normale, ordinario, disagio. E qualche sorpresa. Almeno per me. Recentemente mi sono sottoposto a delle analisi cliniche di routine in un laboratorio privato convenzionato. Nel luogo prescelto trovo un cartello, affisso sia fuori che dentro la struttura. Leggo che ogni giorno, dall’inizio del mese di luglio, si possono assicurare solo un certo numero di prestazioni, venti, in regime di servizio sanitario regionale, dal ventunesimo in poi si passa al regime libero professionale, cioè si paga everything. This is to stay within your budget, or under the roof of expenses, shall be assigned to the laboratory for the current year. Then, by mid year, the alarm red. Wonder if this particular measure relates only to them. No, I answered, and indeed in other places they charge everyone, without even putting in the bonus prize for the first twenty. In fact, each can be adjusted as they wish. We then moved on to private health care comment with the most gentle doctor who carry the blood collection. Pretty much, he says. The request of the doctor sadly I was left in my pocket and I shelled out € forty-five, six more than I would have asked if I had been enlisted among i primi venti. Forse la memoria mi tradisce. Ma alcuni mesi addietro, non era stato annunciato dal governo regionale che molte famiglie non avrebbero più pagato il ticket sulle prestazioni sanitarie, sperimentando così in concreto i vantaggi della nuova sanità finalmente risanata? Ora, può essere che io sono entrato nell’unico posto in cui non sanno che abbiamo importato di sana pianta la sanità norvegese, ma visto che quel che racconto l’ho vissuto di persona, posso confermare che i ticket sono stati eliminati, ma nel senso che oltre a quelli ora si paga anche il resto. Vedendo che il numero degli aspiranti analizzandi nel corso della mattina superava i cento, quindi venti fortunati e un’ottantina di mazziati, mi sono incuriosito e ho chiesto se la regola valeva pure per quelli che usufruiscono di esenzioni varie. Sì, mi è stato risposto, con estremo garbo e pazienza, vale anche per loro. Sempre che non si mettano in coda alle sei di mattina, o anche prima, e non rientrino nella magnifica doppia decina. Se non ce la fanno, sottolineano, o pagano e sorridono, oppure si ripresentano la prossima mattina e ci riprovano. Elementare, Watson! Ma voi ve l’immaginate un vecchietto sofferente, del tutto esente, che si mette in coda per diverse mattine pur di ottenere quel che gli spetterebbe? Va detto che siamo in un quartiere residenziale, dove la gente può scucire, senza fare una piega, decine di euro. In altre zone della città, o della Sicilia, la cosa può assumere aspetti molto pesanti. Quello che mi ha stupito quella mattina è che tutti pagavano, con moneta sonante o carte di credito, senza chiedersi e domandare nulla. Come se quella prassi la vivessero da una vita e fosse del tutto normale pagarsi di tasca propria, per intero, sia normalissimi esami, ma anche analisi molto costose. A me è sembrato come quella volta che, dopo venti anni, ho causato un piccolo incidente con l’auto e l’assicurazione, invece di farmi i complimenti per non avergli dato pensieri per due decenni, quasi mi raddoppia la quota di responsabilità civile. Ed anche qui, dopo alcuni anni che non ricorrevo alla sanità, una volta che ne ho bisogno devo pagare tutto. Uscendo da lì mi veniva in mente il citato annuncio regional policy on tickets that would have been eliminated. E 'was touted as one of those amazing reforms that should make us realize that we are on track. But, bearing in mind that empty wallets to pay for what was entirely, or at least partially covered by public health system, I remembered the title of a commentary on Roberto Puglisi LiveSicilia: hands up this is a reform !
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